10/01/2015 – Journal du Pays-d’Enhaut
9ème New Year Music festival in Gstaad
Concert du nouvel An
C’est l’Eglise de Rougemont qui nous accueille pour ce concert. Il est 18h lorsque le concert commence dans une église illuminée et recouverte de neige. Ce concert est donné par La Schola San Rocco qui est un chœur polyphonique de Vicenza . Fondée en 1993 par de jeunes musiciens et des amis enthousiastes elle a recueilli un succès grandissant dans toute l’Italie et à l’étranger avec un répertoire vaste et difficile . Cette chorale chante sous la direction de Francesco Erle et est accompagnée par Silvio Celeghin , pianiste , mais aussi organiste , claveciniste et enseignant .Ce chœur compte une trentaine de chanteurs aux voix absolument magnifiques . Pour cette occasion ce chœur peut compter sur Giovanna Damian comme soliste . Au programme de la soirée tout d’abord une pièce de Haydn : Messe Solennelle en Si bémol Majeur « Harmonienmesse ».Dès les premières notes le public peut se rendre compte de la qualité des voix des choristes qui sont capables de puissance comme de douceur . Ce chœur compte aussi 4 solistes aux voix impressionnantes. Leur deuxième prestation est un hymne « Hör mein Bitten » de Felix Mendelssohn-Bartoldy qui nous fait passer un très beau moment avec une soliste à la voix magnifique . Nous enchaînons ensuite par un « Gloria » d’après Beethoven . Une œuvre étincelante et lumineuse avec un très bel accompagnement de piano . La dernière pièce au programme est le « Gloria FPP 177 » de Poulenc pour piano forte , soprano et chœur . Très belle œuvre , brillante , douce ou rythmée qui va nous permettre de nous rendre compte de l’excellente qualité des divers intervenants : Choristes , Soprano soliste , pianiste et directeur .
Le concert se termina par un supplément apprécié des auditeurs : un très bel « Alleluja » . Ce fut une merveilleuse soirée dont chaque moment nous a ravi !
(M.Henchoz-Ramel)
IX Festival Musicale di inizio d’anno a Gstaad
Concerto del Nuovo Anno
E’ la chiesa di Rougemont che ci accoglie per questo concerto. Sono le 18 quando inizia l’esecuzione nella chiesa illuminata e coperta di neve. Il concerto è tenuto dalla Schola San Rocco, un coro polifonico di Vicenza. Fondata nel 1993 da giovani musicisti e amici entusiasti la Schola ha ottenuto crescente successo in tutta Italia e all’estero con un repertorio vasto e difficile. Questo coro canta sotto la direzione di Francesco Erle ed è accompagnato da Silvio Celeghin, pianista, ma anche organista, clavicembalista ed insegnante. Il coro conta una trentina di cantori con voci assolutamente magnifiche. In questa occasione il coro può fare affidamento su Giovanna Damian come solista. Nel programma della serata innanzitutto un brano di Haydn: Messa Solenne in Si bemolle Maggiore “Harmonienmesse”. Fin dalle prime note il pubblico può rendersi conto della qualità delle voci dei coristi che sono capaci di potenza come pure di dolcezza. Questo coro vede anche la presenza di quattro solisti con voci straordinarie. La seconda esecuzione è un inno “Hör mein Bitten”” di Félix Mendelsshon Bartoldy che ci ha fatto assaporare un momento bellissimo con una solista dalla voce magnifica. Proseguiamo poi con un “Gloria d’après Beethoven”, un’opera brillante e luminosa con un bellissimo accompagnamento del pianoforte. L’ultimo pezzo del programma è il “Gloria FPP 177” di Poulenc per pianoforte, soprano e coro. Brano bellissimo, brillante, dolce o ritmato che ci permette di comprendere l’eccellente qualità dei diversi esecutori: coristi, soprano solista, pianista e direttore.
Il concerto termina con un supplemento apprezzato dagli ascoltatori: uno splendido “Alleluja”.E’ stata una serata meravigliosa e ogni momento ci ha estasiati!
(M.Henchoz-Ramel, trad. Alessandra Milan)
Relativo all’evento Concerto di Capodanno – New Year Music Festival 2014/15 Gstaad (CH)
04/05/2014 – Il Giornale di Vicenza
La fede di Haydn Harmoniemesse di alta… Schola – di Cesare Galla
Maiuscola prova del coro vicentino istruito da Francesco Erle. E con la Cappella Andrea Barca l’esecuzione è ammaliante. Poi, Schiff solo al piano…
VICENZA
È la notte della Schola San Rocco e dell’orchestra che András Schiff raduna di anno in anno con minuziosa attenzione, la Cappella Andrea Barca. Nella basilica di San Felice gremita e plaudente è anche la notte illuminata dalla fede di Joseph Haydn, che nella straordinaria “Harmoniemesse” si materializza in una musica sorridente e cordiale, profonda e semplice, capace di dare conforto e serenità e di essere, come raramente accade, lo specchio non deformante del suo autore, supremo maestro dello stile classico.
Per l’ammaliante esecuzione ascoltata a San Felice – alla seconda serata della rassegna organizzata dalla Società del Quartetto – non si poteva immaginare “combinazione” di protagonisti più efficace. La Cappella ha l’esattezza e la brillantezza di suono necessarie a rendere giustizia alla spirito sinfonico che soffia audace e affascinante lungo tutta questa partitura sacra, l’ultima grande Messa composta per l’onomastico della principessa Esterházy ad Eisenstadt, nel 1802. Si chiamava Maria, la sua festa era l’8 settembre, e questo la rende molto vicina ai vicentini. In questa Messa nata alla fine dell’avventura creativa del compositore austriaco, la parte orchestrale ha una ricchezza sontuosa eppure mai squilibrata rispetto alle ragioni del testo liturgico. Trombe e timpani sottolineano la festosa solennità; gli strumenti a fiato dialogano con gli archi disegnando un panorama espressivo cangiante ed elegantissimo, in cui brillantezza e meditazione sono i due poli di un’invenzione superbamente equilibrata, innervata dal rigore del contrappunto e insaporita da scelte armoniche insieme rassicuranti e liberamente creative.
È musica al cospetto della quale la Cappella Barca si trova nel suo elemento stilistico primario, naturale: Schiff spinge l’esecuzione in tempi molto stringati e l’orchestra risponde senza esitazioni e senza tralasciare un solo particolare nell’esuberante ricchezza del fraseggio e nella nitidezza della trama timbrica. Interpretazione di alta scuola, che rivisita la tradizione tedesca con una freschezza di impronta italiana.
E di alta… Schola è anche la prova del coro vicentino istruito da Francesco Erle, che è il grande protagonista vocale di questa Messa, visto che le parti solistiche sono ricondotte da Haydn a un ruolo non primario, per quanto importante. Erle si piazza nel cuore del gruppo, giusto al confine fra i tenori e i bassi, esattamente dirimpetto a Schiff, e partecipa all’esecuzione cantando con un trasporto che la dice lunga sulla sua passione, sulla sua energia, sulla sua sapiente convinzione. Intorno a lui, il coro appare in sintonia perfetta, concentrato e preciso fino al più piccolo dettaglio, virtuosisticamente partecipe, capace di un colore ricco e sfumato. Con una Schola San Rocco così, lo stile sacro concertante di Haydn viene reso con una pienezza che è davvero raro ascoltare. Partecipano con misura e intensità le quattro voci soliste, che sono quelle del soprano Anna Lucia Richter, del contralto Britta Schwarz, del tenore Lothar Odinius e del basso Hanno Müller-Brachmann.
Secondo una consuetudine inaugurata da qualche tempo, nella serata di San Felice Schiff si è poi presentato da solo al pianoforte, proponendo la Sonata postuma in La maggiore di Schubert. Si tratta di un capolavoro che quasi stordisce, per l’altezza dell’invenzione – fra tenera poesia e dramma interiore – non meno che per l’ampiezza di un’architettura formale solo apparentemente divagante, in realtà coesa e sofisticata al massimo grado nella serie di rimandi armonici e tematici che realizzano una struttura ciclica. Schiff ne ha offerto una lettura di lucida razionalità, improntata a una scelta classicistica che non si abbandona a impropri sentimentalismi romantici ma trova nella mutevole sottigliezza del fraseggio e nel controllo raffinato del suono elementi di espressività assoluta.
Pubblico avvinto e alla fine tutti in piedi per un lunghissimo applauso che non ha però indotto András Schiff a concedere un bis.
Relativo all’evento Omaggio a Palladio – XVII Edizione
© della testata editrice. [Credits]
01/05/2013 – Il Giornale di Vicenza
Il drammatico Re minore. Così Schiff crea emozioni – di Cesare Galla
…Nella Messa di Haydn, brillante come sempre la resa strumentale della Cappella Andrea Barca, cui lo stile classico si adatta come un guanto, e altrettanto esemplare la prova della Schola San Rocco, il coro vicentino istruito da Francesco Erle che si è mosso con eleganza, mobilissimo e omogeneo, impeccabile in tutte le sezioni e nell’insieme.
Relativo all’evento Omaggio a Palladio – XVI Edizione
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01/01/2013 – Intervista ad András SCHIFF – di Erich Singer
Radu Lupu, che apre il ciclo di concerti di quest’anno, è un musicista che ammiro in modo straordinario.
La serata con un solista-ospite rappresenta di fatto un’assoluta novità, nella serie di concerti di “Omaggio a Palladio”, ma non è detto che si ripeterà in futuro, anche perché quello di Vicenza è un Festival al cui centro rimane la Cappella Andrea Barca.
Recente è anche la collaborazione con il coro Schola San Rocco, che è già diventata una tradizione alla quale non posso più rinunciare. Indipendentemente dall’alta qualità che è in grado di esprimere questa formazione corale, cosa che mi ha dato molta gioia ed entusiasmo, la sua presenza simboleggia in qualche modo il fatto che i vicentini sono una parte viva di questo Festival, il che contribuisce a creare a Vicenza e dintorni un bel clima. Ciò che sto affermando non è affatto una cosa ovvia: negli anni passati mi è capitato, ad esempio, di organizzare dei festival che erano completamente ignorati dagli abitanti della città ospitante.
“Omaggio a Palladio” non è solamente l’occasione per attirare un gran numero di turisti, sicuramente benvenuti, ma è un Festival che deve essere strettamente collegato a Vicenza ed esistere per Vicenza. A questo obbiettivo contribuisce sicuramente ed in modo determinante questo coro vicentino, che sotto la direzione di Francesco Erle ha raggiunto un livello eccellente. Ogni volta mi stupisco per l’entusiasmo con il quale i coristi della Schola San Rocco affrontano le tante ore di studio nonostante i loro impegni quotidiani: mi colpisce e mi commuove molto il fatto che ognuno di loro dedichi il proprio tempo libero allo studio della musica. Ma c’è dell’altro: dopo la loro performance i cantori assistono anche agli altri concerti di “Omaggio a Palladio”, spesso con familiari e amici, e questo naturalmente rafforza lo stretto legame che il Festival ha con la città di Vicenza e con i suoi abitanti.
Relativo all’evento Omaggio a Palladio – XVI Edizione
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13/12/2012 – Il Giornale di Vicenza
Festa di Natale in Veneto omaggia Gabrieli – di Eva Purelli
VICENZA
Appuntamento a San Felice con la Festa di Natale in Veneto. Nessuna festa “indipendentista” sotto l´albero, per carità!
Piuttosto un ritorno al passato, rendendo omaggio a Giovanni Gabrieli, veneziano, anno di nascita 1557. Allievo dello zio Andrea fu il più importante rappresentante della scuola (veneziana, appunto) che traghettò la polifonia rinascimentale verso il nuovo vento del Barocco e fu nel 1586 primo organista della Basilica di San Marco. È qui, nell´ambiente liturgico di grande magnificenza e luccicante di bizantini riflessi, che nascono i cori battenti e le voci di due o più cori si rincorrono, rimbalzando da una navata all´altra. Una “piccola San Marco” si dimostra anche l´asciutta Basilica dei Santi Felice e Fortunato, affollatissima per il concerto della Schola San Rocco di Francesco Erle con”La Pifarescha”, formazione di alta Cappella comprendente fiati e percussioni.
Come simpaticamente ha ricordato il Maestro e compositore Francesco Erle, già quasi quattro secoli fa esisteva il “dolby sorround” perché il veneziano ha composto volendo disporre le diverse fonti sonore, strumenti e cori, attorno al pubblico, assiepato in tutta la chiesa. Nascono effetti d´eco, di spazializzazione del suono, di rimbalzi e dilatazione che fanno sentire il fedele al centro dell´universo, immerso in un flusso di incredibile vivacità e pienezza.
Le voci, unite, sono più potenti e più ferme nell´intonazione ma gli strumenti sono importanti perché segnano una progressiva evoluzione sonora dal Rinascimento al Barocco. E a San Felice, c´erano sia esempi vocali, estratti dalle “Sacrae Symphonie” che strumentali, anche di autori coevi. L´intro è con un Gregoriano, “Dominus dixit ad me”, di asciutta bellezza, specchio di voci virili bene educate. Poi Erle, trascina i suoi e chi ascolta, in una festa di musica attualissima. “Gli accordi, spiega, semplicissimi, sono gli stessi del Rock!” Così l´Antifona “Hodie Christus natus est” (a 10 parti) i Salmi a 6 e 8 parti “Inclina Domina” e “Jubilate Deo omnis terra” sono freschi e frizzanti come un Moijto, il Responsorio “O Magnum Mysterium” è solenne e trionfante, ascetica l´Antifona a 6 “Beata es Virgo Maria”, acceso di gioia il finale Salmo 47 a 12 parti, “Plaudite, psallite, Jubilate Deo”.
La Schola San Rocco si ascolta in tutta la sua serrata coesione e con un entusiasmo che sa avvolgere, sia che le voci siano “solo” 6 sia che arrivino al “fiume” delle 20 parti. Spediti e con ritmi vivaci anche gli interventi strumentali: Dal “Ricercare arioso” (di Gabrieli) con fantasiose improvvisazioni all´organo di Zanovello, alla Canzone Ottava per cornetti e tromboni di Marini, alla Canzone francese per identici strumenti, sempre del veneziano, alla Toccata Arpeggiata(che ispirerà Bach) per tiorba sola di Kapsberger.
Erle e Schola offrono a Gabrieli un tributo eccellente e ´la Pifarescha” parimenti. Applausi quindi ai cornetti di Sherwin e Inghisciano, ai tromboni rinascimentali di Morini, Giussnai, Colliard e Yacus, alla viola da gamba di Contadin, alla tiorba di Piantelli e all´organo di Zanovello.
Relativo all’evento Festa di Natale in Veneto
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29/04/2012 – Il Giornale di Vicenza
Omaggio a Palladio – XV Edizione – di Cesare Galla
L´ultimo Beethoven diventa sacro nel piano di Schiff
La sonata op. 111 è una prova avvincente sulla sofferenza e l´ascesi del musicista e insieme del suo interprete, grande anche nella Messa di Haydn
…Conclusa dalla spiritualità “laica” e astratta di Beethoven, la serata si era aperta con la testimonianza di fede concreta e “liturgica” di Joseph Haydn. La Messa “In tempore belli”, nata come suggerisce il titolo negli anni tempestosi delle guerre napoleoniche che investivano anche la capitale dell´impero asburgico, è un magnifico esempio della tranquilla grandezza di un autore che senza uscire dalla forma tradizionale la arricchisce e la rende diversa, regalando alla musica da chiesa una dimensione nuova e affascinante, semplice e sofisticata al tempo stesso, fra i due poli di una scrittura corale rigogliosa,
lontana da complicazioni polifoniche e di una veste strumentale che introduce lo spirito sinfonico nell´Ordinario della Messa.
Nell´uno e nell´altro caso, interpreti di gran vaglia: la vicentina Schola San Rocco istruita da Francesco Erle ha confermato il suo nobilissimo lignaggio con una prova di smalto, omogeneità e accuratezza ammirevoli; la Cappella Andrea Barca ha dato una volta di più prova di splendido rigoglio timbrico in perfetto stile classico. In questa Messa i solisti hanno ruolo complesso ma sempre correlato agli insieme; a San Felice erano Ruth Ziesak, Britta Schwarz, Markus Schäfer e Oliver Widmer, precisi anche se vocalmente non particolarmente efficaci. Successo, anche in questo caso, trionfale.
Relativo all’evento Joseph Haydn – Messa “In Tempore Belli”
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08/05/2011 – Il Giornale di Vicenza
Primo Schiff, ultimo Schubert – di Eva Purelli
FESTIVAL. Concerto magistrale nella Basilica dei Santi Felice e Fortunato per l’apertura del XVI Omaggio a Palladio
Così laico da esaltare l’Assoluto: è la sintesi di un credo musicale che, nelle mani del Maestro, ha entusiasmato il pubblico
VICENZA
Il primo concerto del festival di András Schiff racconta la musica dell’ultimo Schubert. Da quattordici anni il pianista ungherese che nel mondo diffonde il suo talento solistico, nei primi giorni di maggio a Vicenza riunisce il meglio della musica d’assieme internazionale suonando solo qui con l’orchestra Cappella Andrea Barca . “Omaggio a Palladio” è il suo Festival che la Società del Quartetto promuove eleggendo a sede regale il Teatro Olimpico.
Ma anche nella Basilica dei Santi Felice e Fortunato si possono gustare momenti di irripetibile perfezione. Anzi una scelta ideale, quella della Basilica, paradigma architettonico ma anche spirituale del primo periodo cristiano vicentino, per esordire con la poderosa e complessa Missa Solemnis n°6 in mi bemolle ma! ggiore D 950 per soli, coro, orchestra che esprime una profonda riflessione sulla spiritualità e la trascendenza ma anche i dubbi e i tormenti personali di uno Schubert così laico da esaltare l’Assoluto.
Negli ultimi mesi del 1828 nascono il Quintetto d’archi D 956, la Missa in mi bemolle maggiore D 950 e le tre Sonate per pianoforte con numerazione 958, 959 e 960.
Nella serata d’esordio del Festival si parte proprio dal commiato schubertiano. Sia esso solido nella sua forza corale – propria della Messa – che terso nell’essenziale disegno pianistico, commovente nella sua infantile grandezza dell’ultima Sonata egli sembra volerci indicare che una via possibile alternativa è quella dell’umano dubbio, della sperimentazione, della ricerca. Anche se apre a riflessioni e tormenti, lasciando attoniti e poi, per paradosso, capace di magnificare l’unum Deum. Nella sezione del Credo Schubert non musica il testo originale della professione di Fede stabilita dai Concili di Nicea e Costantinopoli, ma il disegno finale dell’ affresco corale rende grandioso l’Onnipotente.
Una pienezza trionfale di cui la Schola San Rocco, si appropria con imperiosa autorità, mostrandosi energica ma anche delicata e in più parti trascinando più delle seppure puntuali ma un poco distaccate voci del quintetto vocale: il soprano Leluscko, i tenori Gura e Rocchino, il contralto Schwarz, il basso Wolf. Preparata in modo magistrale da Francesco Erle la Schola viene diretta però da Schiff che dimostra senza alcun empasse di sapere dominare la massa unitaria corale e i soli, i giochi contrappuntistici e il flusso orchestrale e che poi da tante voci passa al dialogo intimo e transumano della Sonata in si bemolle maggiore n° 21. Da solo al Bösendorfer regala ai 600 spettatori assorti e rapiti, un vero miracolo di perfezione tecnica, di contrastanti dinamiche, di patetico e commovente sentimento espressivo. Ricavandone un suono di pura rarefazione, più siderale che terreno. Accoglienze entusiastiche di un pubblico non solo vicentino, con forti presenze straniere (europee e americane).
Relativo all’evento XVI Omaggio a Palladio
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14/01/2011 – Il Giornale di Vicenza
Riconoscimento speciale a cinque gruppi musicali
Coro di Vicenza, coro Schola S. Rocco, coro Pueri Cantores, Canzoniere vicentino e banda musicale del conservatorio Pedrollo. Sono i cinque gruppi musicali della città per i quali la giunta propone al consiglio comunale di riconoscere il titolo “gruppo di musica popolare ed amatoriale di interesse comunale, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia”. La proposta, presentata dall’assessore alla cultura Francesca Lazzari, è nata dall’invito rivolto a tutti i Comuni d’Italia dal presidente del tavolo nazionale per la promozione della musica popolare e amatoriale, Antonio Corsi, istituito con decreto dal ministro per i Beni culturali Sandro Bondi. L’iniziativa vuole riconoscere l’esistenza di bande musicali, cori e gruppi che sono espressione culturale tipica e bacini di aggregazione sociale e culturale che favoriscono relazioni tra diverse generazioni, avvicinano un ampio pubblico alla fruizione della musica colta e valorizzano la ricca tradizione locale e regionale. «Abbiamo individuato cinque gruppi – spiega Lazzari – che secondo noi sono i più significativi e rappresentativi delle varie aree musicali presenti a Vicenza. I gruppi che verranno così riconosciuti potranno partecipare al tavolo nazionale, godere di eventuali promozioni e circuitazioni dei propri concerti, magari anche con scambi internazionali».
Relativo all’evento 150° UNITÀ D’ITALIA
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08/11/2010 – Il Giornale di Vicenza
Un soffio di grande musica è il respiro d’Autunno – di Eva Purelli
La Schola di San Rocco di Francesco Erle regala una serata di festosa gioia nel quartiere alluvionato
…Per celebrare il trentesimo anniversario è venuta sabato sera nella Parrocchiale di San Paolo la Schola San Rocco di Francesco Erle con un programma di festosa gioia e di elevato spessore sonoro. La chiesa non era straripante ma ugualmente si è sentita la vicinanza dell’intera comunità, perché fino a poche ore prima di straripante purtroppo era solo la violenza dell’elemento acquatico (e il quartiere ne è stato molto colpito) e se la musica serve per ridare conforto e speranza questa serata fa onore ad organizzatori e protagonisti. Come l’acqua, che si scatena in un clima tenebroso ed austero, s’inizia con Carlo Gesualdo da Venosa e la sua ‘Ave Dulcissima Maria’ a cinque voci, poi è il ‘Tristis est anima mea’ dai Responsori delle Tenebre, fino al ‘peccantem e quotidie’ delle Sacre Canzoni del 1603. Quindi, come un fiume, che accoglie l’affluente, il coro riceve il soprano solista Giovanna Damian e l’organo della bravissima Antonella Lorengo e si sdoppia, nel giovanile’Te Deum’ di Mendelssohn, lavoro dall’agile scrittura ma di entusiasmante forza espressiva. Si apprezzano poi musicalità e scioltezza tecnica della giovane Lorengo che doma il poderoso Mascioni con l’impegnativa Sonata IV° in si bemolle maggiore. Infine il meraviglioso cameo dell’Inno “Hör mein bitten” con una espressiva Damian che chiude l’omaggio al romanticismo di Felix. Verticalità assoluta, ad altezze vocali ed estensioni vertiginose, come fosse una cascata, ecco irrompere il Christus factus est di Bruckner, con la Schola come una grande orchestra sinfonica che cambia dinamiche con scioltezza e si carica di espressività. Si avvicina l’Avvento: ce lo ricorda la delicatezza della Settima Antifona al Magnificat di Pärt , ‘O Immanuel’ perfetta nella contrapposizione di silenzi e scrosci sonori. Ed infine un altro Te Deum, che Erle stesso scrive per le celebrazioni della Basilica di Torcello, ripartendo la sua Schola in quattro cori attraversati da suoni, da una sacralità che si fa parola e da un ridimensionamento armonico che fa accorpare nel solo organo concertante le parti di otto fiati; partitura accesa nelle parti corali e strumentali che si stempera però con la voce dominante del soprano.
Accoglienza cordialissima, molti gli applausi, soddisfazione corale.
Relativo all’evento XXX Concerto d’Autunno – Parrocchia di San Paolo
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10/10/2010 – Il Giornale di Vicenza
Il mondo di oggi e il respiro della musica – di Eva Purelli
Erle fa cantare il pubblico a San Felice
Zoé, la Fondazione Zambon Open Education, nell’ambito di “Vivere Sani, vivere bene” ha focalizzato l’attenzione anche sul respiro e la sua applicazione nel canto, promuovendo un concerto della Schola San Rocco che venerdì sera si è esibita nella Basilica di San Felice e Fortunato. Per cantare bisogna sapere respirare ma il respiro è anche funzionale alla trasmissione di una espressione artistica, non è solo meccanica fisiologia. «Cantare assieme – ha esordito nella serata a San Felice il direttore della Schola Francesco Erle, è alla base del nostro essere insieme e stare insieme. Il canto fa respirare tutto il corpo, ma cantare è anche una medicina». Canto come balsamo dell’animo, quindi e come antidoto allo stress del quotidiano. Potrebbe essere questa l’indicazione che si è voluta suggerire al numeroso uditorio. Negli anni Sessanta il Living Theatre inscenava happening e performances d’urto, in cui lo spettatore era protagonista dell’azione. C’erano, allora, anche delle profonde implicazioni politiche e di controcultura. Senz’altro, la Schola San Rocco ed Erle non hanno contemplato questa spinta trasgressiva, ma una relazione similare la si può trovare nella proposta di fare interagire all’evento il pubblico. Scritti appositamente da Erle i “Canti per pubblico, sound file e orchestra”, strutturati in tre cellule tematiche distinte riconducibili al Gregoriano con le sequenze Te Deum, Kyrie, Christus factus est, hanno avuto venerdì la loro prima esecuzione assoluta. Vinto l’iniziale imbarazzo (da parte degli ascoltatori, non dei coristi) il pubblico ha mostrato di poter essere, se stimolato correttamente, elemento fattivo, aiutato a più riprese dalle intonazioni dei coristi. Dove invece i passaggi melodici si sovrapponevano ai suoni campionati registrati legati al quotidiano (dallo sfrecciare di un treno al decollo di un aereo, ai rumori che accompagnano la nostra giornata metropolitana,) l’apporto estemporaneo del pubblico si è dimostrato meno sciolto perché, a differenza della Schola, nessuno aveva potuto studiare la partitura. Il concerto comunque non è stato solo occasione di un happening liberatorio’, ma la conferma della solidità e della compatta asciuttezza della Schola che ha aperto la serata con il denso ed impegnativo Te Deum di Mendelssohn proseguendo sull’offerta del filone tedesco con Kyrie e Agnus Dei per coro e continuo dalla Missa Canonica di Brahms, l’incantevole Hymne Hor mein Bitten, ancora di Mendelssohn con la luminosa partecipazione del soprano Giovanna Damian e la puntuale presenza all’organo di Silvio Celeghin. Chiusura a cappella, trionfale ma lineare, col Christus factus est di Bruckner. Tantissimi gli applausi.
Relativo all’evento Vivere sani, vivere bene – “IL RESPIRO NEL CANTO”
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01/04/2010 – Il Giornale di Vicenza
Il suono arcaico di Pärt per la Passione di Cristo – di Cesare Galla
La Schola San Rocco diretta da Francesco Erle e gli strumentisti dell’Ensemble Musagète protagonisti di un’esecuzione di grande forza
Fra i numerosi concerti della Settimana Santa, molto spesso legati programmaticamente al repertorio sacro della liturgia di questo periodo, spiccava per originalità, coraggio e intelligenza la proposta che si è svolta l’altra sera in Cattedrale: la prima esecuzione (salvo errori) a Vicenza della Passione secondo San Giovanni del compositore estone Arvo Pärt, pensata originariamente con uno scopo solidaristico (a favore dei terremotati del Cile) e quindi inserita anche in un contesto di meditazione pasquale.
L’iniziativa è venuta da Francesco Erle, sempre attento alla musica contemporanea e in particolare versato proprio per la musica di Pärt, già affrontata in molte altre occasioni, che si è valso della collaborazione dei giovani musicisti dell’Ensemble Musagète, affiancati dal loro maestro, il violinista Giovanni Guglielmo, dell’organista Silvio Celeghin e naturalmente del suo coro, la Schola San Rocco…
…Esecuzione fervida e concentrata, sotto la guida di Francesco Erle. Compatto e di giusto effetto introspettivo il coro, la Schola San Rocco, con il frequente rinforzo (così ci è parso) del quartetto vocale a cui Pärt affida la parte dell’Evangelista, a sfumare ulteriormente i contorni della narrazione della Passione. Teso e appassionato il Pilato di Mirto Testolin, sacrale e volutamente statico il Gesù di Fulvio Fonzi; puntuale l’apporto di Giovanni Guglielmo al violino, Remo Peronato all’oboe, Laura Costa al fagotto e Giordano Pegoraro al violoncello, anche se l’acustica ridondante della cattedrale non ha favorito la “presenza” del colore strumentale. Pubblico folto in cattedrale, applausi convinti alla fine…
Relativo all’evento Passio di Arvo Pärt
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22/12/2009 – Il Giornale di Vicenza
L’Avvento nei cori – di Eva Purelli
La consueta meticolosa attenzione per il dettaglio, per il curato fraseggio, per l’amalgama dei diversi timbri vocali e l’offerta musicale, mai scontata, hanno richiamato nella basilica di San Felice un pubblico attento. …Le Cantate per le Domeniche di Avvento di Bach, dalla Prima alla Quarta, sono un florilegio di fede luterana, polifonia salda e armonie barocche: un tappeto sonoro su cui Schola e Archicembalo volano leggeri senza alcun impedimento, coesi, espressivi, ricercati in preziosi chiaroscurali e dinamici. Ugualmente nel festoso finale barocco di Haendel con un estratto dalla prima parte del Messiah (forse la pagina cui la Schola è maggiormente legata per affezione), Archicembalo, Schola San Rocco ed Erle procedono in gran magnificenza, testimoniando che la bellezza sonora si accorda alla gioia condivisa del suonare, del pregare assieme…
Relativo all’evento Choral Fireworks: Preghiere dell’Avvento
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17/12/2009 – L’Adige
Quando Mendelssohn “fa” Bach – di Daniele Valersi
Grandi applausi per l’Archicembalo Ensemble e Schola San Rocco al concerto offerto da BTB e L’Adige.
…Da veri protagonisti l’Archicembalo Ensemble e il complesso corale Schola San Rocco, diretti da Francesco Erle, hanno sfoggiato tecnica brillante nonché grande sensibilità e intelligenza nell’interpretare i capolavori settecenteschi secondo una prassi in sintonia con l’estetica propria dell’epoca, e hanno ricevuto grandi applausi dal pubblico che ha affollato la chiesa…
…Si potrebbe dire che la musica di Mendelssohn sia fuori luogo in un programma essenzialmente preclassico, tuttavia, nel “Te Deum” per la liturgia delle domeniche di Avvento, la dedizione e l’ammirazione dell’autore per la musica di Bach traspare pienamente e ne condiziona la struttura; così la partitura (qui nella realizzazione per orchestra di Francesco Erle) risulta accessibile anche ad una orchestra barocca e pienamente godibile.
Relativo all’evento Choral Fireworks: Preghiere per l’Avvento
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15/12/2009 – L’Arena – Il Giornale di Verona
Da Bach a Mozart, intense pagine sacre
Erle dirige con sensibilità un efficace Archicembalo Ensemble. Convincente prova della Schola S. Rocco
L’ Ensemble Archicembalo e la Schola S. Rocco sono tornati ancora insieme per un grande concerto, ieri sera a Sant’ Eufemia, organizzato dal giornale L’Arena e dalla Banca di Trento e Bolzano per la prossimità del Natale. Un concerto che ha proposto un ventaglio di brani sacri, quasi tutti di ampia conoscenza, estratti dalle Cantate di Bach BWV 36, 61, 62, 70/a, 147/a, 186/a, dal Messiah di Händel, dal Misericordias Domini K 222 di Mozart e dal Te Deum per doppio coro di Mendelssohn, diretti da Francesco Erle.
Un programma composto da opere complesse quanto affascinanti, capaci di mettere a dura prova gli interpreti più agguerriti, soprattutto per ciò che attiene alla scrittura corale, che ne hanno fatto trasparire lo spirito ed il coinvolgimento emotivo.
Il concerto è corso via senza intoppi e l’ascolto è stato molto coinvolgente sotto il profilo tecnologico e quello genuinamente musicale.
Il maestro Francesco Erle si è mostrato musicista che ricerca di penetrare a tutto tondo nel testo al quale si dedica (molto in Bach e moltissimo in Händel), cercando di sviscerarne anche gli aspetti più nascosti grazie a una sensibilità che gli proviene non solo dalla profonda esperienza ma anche da una capacità intuitiva interessante.
Alcuni passi delle Cantate di Bach e di Händel si sono caricati di grande immediatezza, grazie anche alle dinamiche che l’orchestra è stata capace di rendere nei disegni, ora lancinanti, ora drammatici che hanno assecondato l’invidiabile duttilità del coro.
Quest’ultimo, in certi momenti è stato davvero strepitoso, specie nei tempi allegri And the glory of the Lord e And he shall purify. Tempi in cui, molto rispettoso dei solisti e del coro è apparso l’Ensemble Archicembalo, trascinato dal suo direttore che non ha mirato al facile coinvolgimento ma all’intensità espressiva, optando per tempi quasi sempre veloci e danzanti, in una sorte di crescendo emotivo, verso un’enfasi mai banale, raggiunta con l’entrata di trombe e del timpano.
Relativo all’evento Choral Fireworks: Preghiere per l’Avvento
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03/05/2009 – Il Giornale di Vicenza
UN REQUIEM DI ALTA SCHOLA – di Cesare Galla
EMOZIONE EVIDENTE NELLA BASILICA DI SAN FELICE DOVE UN LUNGHISSIMO APPLAUSO HA SALUTATO ALLA FINE TUTTI I PROTAGONISTI
Il coro di Francesco Erle protagonista del raffinato Mozart proposto da András Schiff con la Cappella Andrea Barca
…L’emozione è stata evidente nella Basilica di San Felice, affollata a dovere per la prima serata di “Omaggio a Palladio”: un applauso lunghissimo ha salutato tutti i protagonisti del concerto, e li ha accompagnati anche nell’uscita, fino a quando anche l’ultimo cantore non ha lasciato il palco. È stato il degno suggello di una serata di alto e raffinato livello interpretativo. Schiff delinea il “colore” del Requiem con concretissima forza espressiva e la sua orchestra, la Cappella Andrea Barca, gli risponde con misura e sottigliezza esemplari. Il cuore dell’opera è ovviamente individuato nella Sequenza del Dies Irae, risolta con vivacità estroversa, tempi a volte perfino travolgenti, contrasti vivacissimi nel fraseggio e nelle dinamiche che la formazione strumentale cesella con semplicità pari alla perfetta precisione.
Ma il vero, grande protagonista del concerto è stato l’altra sera il coro, la vicentina Schola San Rocco istruita da Francesco Erle. Non è una rivelazione, è la conferma di una lavoro formidabile, suggellata in una serata di grazia. Del resto non è un caso se il cosmopolita Schiff, nel venire a Vicenza per dirigere il Requiem di Mozart insieme a musicisti di tutto il mondo, a questo coro di Vicenza si affida con piena fiducia (e lo fa da anni). E non è un caso se mentre alla fine grandinavano gli applausi del pubblico, lo stesso Schiff, i solisti di canto e tutta l’orchestra si sono voltati verso la Schola per tributarle a loro volta un grande applauso.
All’ennesima prova sul Requiem – tante volte già affrontato – Erle e i suoi trovano una misura di straordinaria efficacia stilistica: il colore è ambrato, suadente, emozionante nella poesia dei soprani; l’omogeneità splendida per duttilità ed eloquenza; la forza espressiva controllata in ogni particolare, fino ai “diminuendo” che insolitamente Schiff vuole in molte chiuse. La Schola afferma insomma una naturalezza esemplare, una semplicità di canto che è frutto di studio arduo e sofisticato. E pochi cori, crediamo, arrivano a questo livello al cospetto del Requiem di Mozart.
Relativo all’evento Requiem di W.A. Mozart
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17/10/2008 – Il Giornale di Vicenza
Pacini e Pedrollo rivelazioni olimpiche – di Eva Purelli
…Francesco Erle e i suoi fidi coristi risultano ieratici e sacerdotali, con una proprietà stilistica che riconferma la loro professionale aderenza ad una prova che li vide acclamati protagonisti nel settembre ’97 della ripresa del suddetto lavoro di Gabrieli, inciso in un cd per l’Accademia Olimpica a seguito del famoso spettacolo del regista De Bosio…
Relativo all’evento Concerto per “Edipo”
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15/06/2008 – Operaclick
Il Barbiere di Siviglia – di Alessandro Cammarano
…Un plauso, infine, alla Schola San Rocco, preparata da Francesco Erle, sempre precisa negli interventi corali…
Relativo all’evento Il barbiere di Siviglia
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14/06/2008 – FORUM OPERA
Il Barbiere di Siviglia – di Maurice Salles
…Enfin le choeur de la Schola San Rocco remplit parfaitement son rôle dans les finales des deux actes…
Relativo all’evento Il barbiere di Siviglia
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10/06/2008 – Il Gazzettino
Il Barbiere di Siviglia – di Mario Messinis
…il coro Schola San Rocco è ben guidato da Francesco Erle. Entusiastiche accoglienze.
Relativo all’evento Il barbiere di Siviglia
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01/04/2008 – Il Giornale di Vicenza
Fascino del sacro nel Novecento – di Eva Purelli
…Grande l’entusiasmo corale e di Erle, affascinante il loro trasporto (sempre però di forte equilibrio), nitide le dinamiche. Molti gli applausi per questo “fuoco d’artifizio corale” che segna anche la fortunata tappa dei quindici anni di vita ininterrotti di coralità sviluppata da Erle…
Relativo all’evento Concerto di Pasqua “Choral Fireworks”
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17/10/2007 – Il Giornale di Vicenza
Elettra, la vendetta sull’orlo del vulcano – di Antonio Stefani
…di quello che è un Coro di nome e di fatto, trattandosi delle vocaliste della Schola San Rocco impegnate nella profonda, arcana suggestione degli squarci musicali composti da Francesco Erle…
Relativo all’evento “Elettra” al Teatro Olimpico
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03/08/2007 – Il Giornale di Vicenza
Un Gluck “trasgressivo” – di inviato da Steyr (Austria)
…il direttore danese Niels Muus ha voluto chiamare a collaborare in formazione cameristica la vicentina Schola S.Rocco, che con lui ha collaborato in passato per alcune produzioni anche a Vicenza e che dunque ha dimostrato di essere all’altezza dei grandi gruppi europei…
Relativo all’evento Orfeo ed Euriduce
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07/06/2007 – Il Giornale di Vicenza
L’Italiana in Algeri parla vicentino – di Eva Purelli
…‘Made in Vicenza’ anche l’apporto corale (non certo secondario per le scene d’assieme) affidato alle sezioni maschili della Schola San Rocco di Erle e risolto con agile plasticità…
Relativo all’evento L’Italiana in Algeri
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03/06/2007 – Il Giornale di Vicenza
La vittoria dell’Italiana – di Cesare Galla
…Il coro è la vicentina Schola San Rocco di Francesco Erle: partecipe, divertito, musicalmente duttile…
Relativo all’evento L’Italiana in Algeri
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01/06/2007 – Operaclick
L’italiana in Algeri – di Alessandro Cammarano
…Molto bene il coro “Schola San Rocco”, preparato da Francesco Erle…
Relativo all’evento L’Italiana in Algeri
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05/03/2007 – L’Arena
Amici della Musica. Molti applausi – di Marco Materassi
…In generale, però, il lavoro del direttore Francesco Erle ha dato buoni frutti per l’attenta cura dei dettagli espressivi e la vitalità ritmica impressa alle esecuzioni..
Relativo all’evento Liebesliederwalzer
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21/12/2006 – Il Giornale di Vicenza
Un esplosione di musica con i “Choral Fireworks” – di Eva Purelli
…La spettacolarità è garantita dalla abituale forza comunicativa e vocale della Schola San Rocco abilmente istruita e guidata dal M° Francesco Erle…
Relativo all’evento Concerto di Natale “Choral Fireworks”
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07/06/2006 – L’Alto Adige
Mozart all’Olimpico – di Andrea Bambace
…un universo segnato da coloratissimi simboli magici e frequentato da geni, maghe e signori e signore in grigio che sembrano tratti dal Momo di Ende, cantando tutti discretamente bene, tolto il caso del coro, la Schola S.Rocco istruita da Francesco Erle, che risalta con assoluta eccellenza ed è la componente vocale più pregevole…
Relativo all’evento Il Flauto Magico
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04/06/2006 – Il Giornale di Vicenza
Flauto magico e solare – di Cesare Galla
…Il coro era la Schola
San Rocco di Francesco Erle, sempre in bello stile…
Relativo all’evento Il Flauto Magico
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03/06/2006 – Operaclick: notizie dal mondo della Lirica
– di Alessandro Cammarano
…bene, infine, il coro “Schola San Rocco” diretto da Francesco Erle. Alla fine applausi, prolungati e convinti per tutti…
Relativo all’evento Mozart, “Il Flauto Magico” con G.B. Rigon
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05/04/2006 – Il Giornale di Vicenza
Schola dipinge Brahms con affreschi romantici – di Eva Purelli
…la stimolante esposizione dei Liebeslieder-Walzer op.52 e op.65 ad opera della Schola San Rocco…sono sempre più attenti, partecipi alla serietà del gioco della musica i cantori di Erle, che oggi possono lanciarsi in avventure così impegnative e densamente strutturate, come l’interpretazione di questi Lieder…Voci che si stagliano acute ma anche un solido terreno timbrico virile che si alimenta con un colore che contraddistingue l’intero concerto: sinuoso e danzante, con estrema leggerezza. L’impegno richiesto da Erle ai suoi è massimo, ma loro sanno rispondere senza tentennamenti (solo qualche voce nelle sezion maschili non è sempre centratissima), con una generosità emozionale che trascina. Identica a quella che trasmette lo stesso Erle…successo cordialissimo anche per numero, con un Teatro Astra affollato.
Relativo all’evento Brahms, Liebeslieder-Walzer con Faes-Dorn
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07/01/2006 – L’Alto Adige
Mozart all’Olimpico – di Andrea Bambace
…un universo segnato da coloratissimi simboli magici e frequentato da geni, maghe e signori e signore in grigio che sembrano tratti dal Momo di Ende, cantando tutti discretamente bene, tolto il caso del coro, la Schola S.Rocco istruita da Francesco Erle, che risalta con assoluta eccellenza ed è la componente vocale più pregevole…
Relativo all’evento Il Flauto Magico
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17/10/2005 – Il Giornale di Vicenza
– di G. A. Cibotto
…Narrata alla meglio la fiaba di “Odisseo” su progetto di Erle, Cuppone e Zocchetta, che hanno ottenuto un risultato davvero splendido per la qualità dell’evento, che autorizza a pensare possa divenire un punto di partenza per il futuro dell’Olimpico, meritano un caldo elogio la Schola San Rocco, il Gruppo Madrigalistico nonché il coro. Inoltre le cantanti, il soprano Giovanna Damian…
Relativo all’evento “Odisseo” con Pagliai e Gassman
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15/10/2005 – Il Giornale di Vicenza
La fiaba inquieta di Odisseo – di Antonio Stefani
…nell’oratorio per voci e coro trionfa la colonna sonora…nell’ellittica pedana agiscono anche i sessantotto cantori e musicisti della Schola San Rocco che il maestro Francesco Erle impegna in una impressionistica colonna sonora, l’elemento inevitabilmente più forte dell’intero lavoro.
Relativo all’evento “Odisseo” con Pagliai e Gassman
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15/10/2005 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…Erle ottiene un risultato evidente e nei momenti migliori affascinante, quello di proiettare musicalmente le vicende di Odisseo in un universo a suo modo mitico, in una sorta di “atemporalità” esaltata dall’uso fascinoso e rigoroso – e quanto sonoro! – della parola greca per le parti cantate…la partitura è complessa e molto articolata…ecco, soprattutto, un uso materico della voce corale, con la Magnifica Schola San Rocco egregiamente capace di rispondere a sollecitazioni che le chiedono di piegare il suono fino ai confini del rumore (tutta la scena di Polifemo, ma non solo), assolvendo al ruolo importantissimo di creare una cornice che è nello stesso tempo “tappeto sonoro” e paesaggio del mito…
Relativo all’evento “Odisseo” con Pagliai e Gassman
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30/04/2005 – L’Alto Adige
– di Andrea Bambace
…”Les Noces” di Stravinskij venivano così presentate – abbiamo ragione di credere – per la prima volta nel capoluogo altoatesino e oltretutto in una veste di elevata professionalità, grazie all’eccezionale impegno di tutti gli interpreti e alla coordinazione e alla direzione esperta e appassionata di Francesco Erle…in contrappunto e in relazione con un impianto corale ad alta definizione e con il perfetto supporto ritmico dei sette percussionisti e dei quattro pianisti. Un successo pieno…
Relativo all’evento Strawinsky – Les Noces
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21/12/2004 – Il Giornale di Vicenza
Auguri Mozartiani – di Eva Purelli
…la Schola San Rocco ha cantato con il consueto entusiasmo, con la bella gioia condivisa, non disgiunte però dal senso di equilibrio e rigore che la contraddistinguono avvicinandola in termini di resa ad organici di formazione professionale.
Relativo all’evento Mozart, Messa dell’Incoronazione Kv337 con OTO
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15/10/2004 – Il Gazzettino
– di Filippo Lovato
…il risultato è interessante, a tratti coinvolgente. Impeccabili i madrigalisti e coro Schola San Rocco, il soprano Giovanna Damian e i sette strumentisti coinvolti. Curatissima la direzione di Erle…
Relativo all’evento “Pigafetta” con Ugo Pagliai, Teatro Olimpico
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22/06/2004 – Il Giornale di Vicenza
Omaggio a Palladio. Schiff al piano e sul podio – di Eva Purelli
…Le ultime battute spettano al Mozart sacro dell’Ave Verum, quasi un commiato (Mozart lo scrive alcuni mesi prima della sua morte) asciutto e intenso. La Schola San Rocco di Erle (il maestro cantava) nelle 46 battute cancella l’emozione e fa parlare la semplicità dell’assoluto, per una chiusura di contenuta commozione.
Relativo all’evento Mozart, Ave Verum con A. Schiff e Cappella A.Barca
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06/05/2004 – L’Alto Adige
Bolzano benedice la Messa di Pergolesi – di Andrea Bambace
Gran successo per l’opera rilanciata da Francesco Erle…a noi, come ai tantissimi ascoltatori che alcune sere fa hanno affollato il Duomo di Bolzano per assistere allo storico avvenimento, compete esprimere il compiacimento per aver assistito ad un’esecuzione di elevato livello artistico, reso possibile dalla sinergia fra il coro professionale “Schola di San Rocco” di Vicenza, l’Ensemble Vocale “C. Monteverdi” e l’Orchestra “Monteverdi” dell’omonimo Conservatorio bolzanino, il soprano Gemma Bertagnolli e il mezzosoprano Anna Lucia Nardi…in apertura, da parte del Coro “Schola S. Rocco” di Vicenza, la sublime interpretazione di tre splendidi estratti dalla Messa per due cori a 4 voci di Frank Martin, prossimo impegno discografico del coro stesso…[Pergolesi] segue il “Christe eleison” costruito in forma fugata: pagine estremamente laboriose per il coro, la cui bravura viene messa a più dura prova nel successivo “Gloria”, brano di scalpitante vitalità dal cui pentagramma Erle sapeva estrarre l’impeto e tutto l’umana esuberanza di uno spirito giovane e tanto più immerso e infervorato dall’impulso generale dal testo liturgico…Applausi calorosissimi.
Relativo all’evento Pergolesi, Messa in Re magg. – Martin, Messa
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06/05/2004 – Il Giornale di Vicenza
Erle ritrova il vero Pergolesi – di Cesare Galla
…Erle – un musicista la cui passione è felicemente pari all’energia, e cioè inesauribile…Erle ha condotto un’interpretazione vigorosa e tesa, capace di accendere lo scatto ritmico del contrappunto ma anche di ammorbidire la curva espressiva al cospetto di quel patetico che è “corda” tipica della creatività pergolesiana…il troppo massiccio insieme corale ha dato prova di interessante coesione, solo con qualche tensione nella zona acuta della tessitura (che nella scrittura di Pergolesi è acuta davvero) per i soprani…il novecentesco Frank Martin e alcune parti della sua Messa a cappella per due cori: sinuosità e fitto rigoglio di linee polifoniche, in questa partitura interessante e di notevole immediatezza, che ha visto il complesso vocale dare prova di concentrazione e tenuta notevoli.
Relativo all’evento Pergolesi, Messa in Re magg. – Martin, Messa
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11/11/2003 – Il Giornale di Vicenza
Un mistero lungo un secolo – di Eva Purelli
…concerto dedicato al “Mistero e stupore: canti cristiani”. Protagoniste le voci scelte della Schola San Rocco, guidate con amore e competenza da Francesco Erle. Tutte del Novecento le musiche eseguite di molti compositori ancora viventi…ad iniziare Knut Nystedt col suo “Immortal Bach”…affascinante suono continuo che dopo le spigolosità iniziali si stempera in un accordo finale etereo. Brano di grande concentrazione e tensione risolto con precisione assoluta dai cantori di Erle e preludio all’affascinante Requime di John Rutter…la Schola ha dimostrato una tersa vocalità, ben sostenuta dal soprano Giovanna Damian…Esplosiva nella sua “vis ritmica” “On earth as it is in heaven” per doppio coro e strumenti del geniale Ennio Morricone…un finale veramente brillante per la Schola San Rocco, che con questa applauditissima esibizione conclude il ciclo dei “Concerti per un decennale” inaugurato lo scorso 7 aprile a S.Rocco.
Relativo all’evento Decennale Schola – XXIII Concerto a S.Paolo
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18/06/2003 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…Il coro era quello vicentino di Francesco Erle, la Schola San Rocco, un po’ sacrificato per mancanza di spazio da un lato della scena. Meditata e ricca la resa d’insieme, con sofisticate sfumature di fraseggio volte a un’accentuazione espressiva controllata e sempre netta. Qualche tensione è emersa nei passaggi iniziali a voci “scoperte”, assorbita in breve nella complessiva consapevolezza st ilistica e nella buona tecnica. Alla fine un trionfo di applausi e una interminabile serie di chiamate che hanno accomunato nel successo Schiff, Erle, la Cappella “Andrea Barca” e la Schola San Rocco.
Relativo all’evento A.Schiff – Beethoven -Chorfantasie op.80
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19/12/2002 – Il Giornale di Vicenza
Messia, il trionfo della coralità – di Cesare Galla
Pregevole la prova della Schola San Rocco istruita da Francesco Erle Folla a Santa Corona per la proposta di Quartetto e Amici della Musica…A Santa Corona, l’altra sera, una notevole folla si è riunita per ascoltare il Messia, che è “natalizio” solo in minima parte (la prima) ma per la centralità della figura di Cristo è certo meditazione spir ituale adeguata al periodo religioso; la proposta era inserita nella stagione degli Amici della Musica, e ne costituiva anzi uno dei momenti più significativi, affidata com’era in buona parte a forze vicentine coordinate e dirette dal vicentino Francesco Erle, a sottolineare la definitiva maturazione delle energie musicali di una città in cui da tempo nulla del grande repertorio barocco corale-strumentale è più precluso. Schola San Rocco protagonista principale dunque, ed effettiva trionfatrice della serata. Il coro di Erle si è prodotto in una delle sue più maiuscole prove, frutto evidente di una preparazione minuziosamente approfondita. Esemplari la mobilità delle parti, la precisione, la plastica omogeneità dei timbri; evidente la concentrazione nell’emissione e nel fraseggio, la cura dell’equilibrio, la capacità di articolare l’espressione senza perdere il senso dell’insieme…Dal podio, Erle è sembrato privilegiare, in generale, una lettura piuttosto compassata nei tempi, quadrata e precisa, capace anche di qualche interessante accensione espressiva, spesso definita in maniera anche elegante ma un po’ statica nelle dinamiche e nell’articolazione del fraseggio…Successo senza ombre, applausi lunghissimi, ripetute chiamate e bis con le superbe trame contrappuntistiche dell’Amen conclusivo.
Relativo all’evento Haendel, The Messiah
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26/01/2002 – Il Gazzettino
– di Eddi De Nadai
…Il 22. “Incontro musicale” organizzato l’altra sera dal Coro “Perosi” di Fiumicello ha avuto invece un taglio nettamente originale dal punto di vista artistico…Ciò che ha entusiasmato è stata senz’altro la scelta dei programmi dei tre cori partecipanti, il “Perosi” diretto da Italo Montiglio, il Mesani Zbor “Hrast” di Doberdò, diretto da Ilario Lavrencic e la Schola “S. Rocco” di Vicenza diretta da Francesco Erle. L’impegnativo programma presentato dall’eccellente Schola “S. Rocco”: dopo un severo impeccabile Salmo di Mendelssohn una serie di affascinanti pagine contemporanee del giovane vicentino Valtinoni, dello stesso Erle (un Jubilate, sorta di danza sacrale in uno stretto contrappunto ritmico, e una esilarante rielaborazione per “tre tenori” di una canzone di Tosti), dell’inglese Vaughan-Williams e una trascinante trascrizione jazzistica di Warren dell’Hallelujah di Haendel.
Relativo all’evento Rassegna Corale a Fiumicello – UD
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11/10/2001 – Il Giornale di Vicenza
– di Bepi De Marzi
…il mirabile insieme polifonico “Schola S.Rocco”, il gioiello vicentino tenuto splendente dalla professionalità di Francesco Erle, brillantissimo discepolo proprio di Dalla Vecchia…la sua attività è talmente intensa e molteplice da lasciare stupefatti .
Relativo all’evento Le nozze di canaa – Bonato, Valtinoni, Erle
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11/10/2001 – Il Giornale di Vicenza
– di Eva Purelli
…la schola S.Rocco, sempre più stupefacente questo coro…
Relativo all’evento Le nozze di canaa – Bonato, Valtinoni, Erle
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13/06/2001 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…”Così fan tutte” musicalmente un gioiello. Il grande pianista ungherese era al debutto come direttore d’opera, ed è stato un debutto sfolgorante…il coro, la Schola S.Rocco, precisa vocalmente e divertita.
Relativo all’evento Mozart, “Così fan tutte” con A. S
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28/05/2001 – Il Giornale di Vicenza
Un coro classico sedotto dal ritmo – di Stefano Rossi
…il salone della Basilica ha visto un concerto – esperimento di notevole interesse, con il percussionista Saverio Tasca e le voci della Schola S. Rocco, diretta da Francesco Erle…incontro che ha fuso la vocalità antica, ma anche contemporanea, del coro di Francesco Erle con l’improvvisazione jazzistica. Una frammistione veramente singolare, condita con trovate particolari, come il “vagare” dei componenti del coro o dello stesso Tasca per il salone in modo da creare una tridimensionalità alla proposta musicale, che già aveva visto la luce in un primo lavoro discografico qualche anno fa. Molto bello è stato anche vedere il rapporto di entusiasmo venutosi a creare fra i diversi musicisti, pur affrontando un discorso musicale diverso per ciascuno di loro. Il risultato è stato di notevole livello, a testimonianza che gli incontri di stili diversi possono portare facilmente a novità di grande portata artistica.
Relativo all’evento Metabolè
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01/05/2001 – Suono
– di Paola Raschi
…Le volte di pietra hanno rivelato qualità acustiche insospettate in un luogo di lavoro solo per l’occasione trasformato in auditorium e sala di registrazione. I suoni risultano esaltati, le voci sfruttano particolari effetti di risonanza che valorizzano le sonorità speciali dei testi. Sono partiture complesse che richiedono spiccate qualità interpretative e tecniche che i gruppi strumentali e vocali, le percussioni, i solisti hanno dimostrato di possedere. 9/10 G. Tecnico – 9/10 G. Artistico
Relativo all’evento Pietre (CD) – Morricone, Berio, Bonato, Erle
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24/04/2001 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
Francesco Erle, il direttore della Schola San Rocco, è un musicista dalle curiosità culturali (e non solo musicali) inesauribili. Il repertorio del suo coro, che spazia dal gregoriano ai giorni nostri, lo sta bene a dimostrare, così come le iniziative concertistiche che sforna praticamente a getto continuo. L’anno scorso si era inerpicato con i suoi (e con il pubblico disposto a seguirlo, comunque numeroso) fino a una vecchia cava sui Colli Berici, animatore con altre formazioni di una performance-evento fra antico e moderno che arrivava fino a Morricone; nell’ultimo weekend eccolo protagonista di un evento musicologico sicuramente di alto profilo, e da un punto di vista concettuale nemmeno tanto distante dalle apparenti bizzarrie dell’altra esperienza…Un’idea di suono veneto tra fiamminghi e tedeschi era il tema delle due giornate, divise fra tavola rotonda e concerto… Grande interesse, per il concerto domenicale, e chiesa affollatissima. La sistemazione dei due cori era adeguatamente “spazializzata” alla destra e alla sinistra del direttore: evidentemente non come avveniva nella basilica marciana, ma a sufficienza per dare bene il senso dei rapporti fra pesi e linee vocali che questo tipo di scrittura polifonica tende a raggiungere… La Schola San Rocco si è mossa fra questi due autori con l’autorevolezza che le deriva dalla sua solida preparazione. Flori è stato reso con sofisticata pertinenza stilistica, eleganza nel suono, precisione nei rapporti, omogeneità fra le parti, in precisa adesione al taglio interpretativo di Erle, molto sciolto e comunicativo, pur nel rigore dell’approccio. Adeguatamente rinforzato (triplicato, quasi) il coro ha sostenuto il peso delle complesse architetture mendelssohniane con sostanziale tenuta, forse palesando qualche sfocatura nella zona alta della tessitura sopranile degli insiemi, ma imponendo una cifra esecutiva di composita ed estroversa intensità ben delineata anche negli interventi dei solisti (tutti componenti del coro), pur con qualche discontinuità capace di dare appieno ragione della complessa trama stilistica che qui prende forma. Successo vivissimo anche per gli esecutori agli ottoni (piuttosto ben impostati), chiamate ripetute, bis del Tibi cherubim dal Te Deum , con gioiosa ricchezza espressiva.
Relativo all’evento Doppio Coro – Mendelssohn e Florio
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15/01/2001 – RadioRai3 – Invenzione a Due Voci
– di Pino Salvo
…La Schola S.Rocco, in compagnia di F.Erle e soprattutto il marimbista Saverio Tasca… un’operazione di recupero di brani di repertorio che va dal XIII sec fino alla metà del 500, un’operazione molto interessante, presentata nel Cd Metabolè della Velut Luna, etichetta che ha per segno distintivo la estrema ricercatezza nella riproposizione del suono registrato…
Relativo all’evento Metabolè – trasmissione radiofonica
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21/11/2000 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…Il gran finale ha avuto come cornice monumentale lo splendore della chiesa di S.Rocco, e come protagonista la Schola che da essa prende il nome…da tempo questo coro vicentino percorre un itinerario musicale complesso, e anche un poco divagante, secondo i multiformi interessi musicali del suo direttore, che è anche compositore, e non senza concessioni a tendenze esecutive sofisticate ma ormai anche un poco risapute. Ci riferiamo in particolare al mix di arcaico e moderno, nell’interazione fra voci e strumenti…arrangiamenti non privi di gusto…il campo specificatamente moderno del programma (con gli stessi Erle e Tasca in veste di autori) restituisce una specificità strumentale e inventiva…il Salmo per doppio coro op. 78 n. 1 ci è parso brillare ancor più nel rigore della scrittura superbamente ricca di Mendelssohn, un autore capace di meditare sullo stile antico, sul contrappunto, e di mediarlo sapientemente con la fervida ricchezza del suo linguaggio di autore del Romanticismo. E fra l’altro, è stata questa l¹occasione in cui la qualità vocale della Schola San Rocco, peraltro indubitabile anche nelle contorsioni delle contaminazioni e degli arrangiamenti, è emerso in tutta la sua morbida, suadente, eppure nitida e rigorosa efficacia. Conclusione con lo Stabat Mater di Pergolesi nell’arrangiamento di Ratcliffe che introduce il coro nel primo e nell’ultimo numero – e la Schola se l’è cavata con bella misura…archi del Progetto Orchestra diretti da Leon Spierer…alla fine, grandi applausi per tutti.
Relativo all’evento Concerto finale Rassegna CIDIM “Nuove Carriere” – Spierer
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11/11/2000 – Il Giornale di Vicenza
XX Concerto d’autunno a S.Paolo – di Eva Purelli
XX Concerto d¹Autunno Asssociazione S.Paolo, 11.11.2000 Francesco Erle e la sua Schola San Rocco, impegnata in una collaborazione che dopo cinque anni ha mostrato un punto di arrivo di grande fascino anche se non di facile comprensione. Un’operazione ardita come la commistione dei generi riesce se alla base sussistono una seria concezione della materia sonora, una diligente osservanza di regole e una approfondita conoscenza del mondo musicale. Eva Purelli, Il Giornale di Vicenza
Relativo all’evento Bach, Jesu meine Freude – Bonato, Lied der Lärche
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01/11/2000 – Cd Classics
– di Giovanni Toso
…Di buon livello anche la prova del Coro Schola S.Rocco diretto da F.Erle. Un disco che vi consiglio di non perdere.
Relativo all’evento Scarlatti, Davidis pugna et victoria (CD)
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18/09/2000 – Il Giornale di Vicenza
Così la roccia trasforma la durezza in armonia – di Eva Purelli
…il violoncello sospeso di Mario Brunello, cantore splendido con i due cori, il Vita Nova di Grancona diretto da Fipponi e la Schola San Rocco di Vicenza diretta da Erle. Come due cori battenti, quasi la cava fosse la Basilica di S.Marco, e le percussioni giocano a rincorrersi e le pietre si colpiscono…il “Lied der Laerche” di Bonato per clarinetto basso e gruppo a otto voci maschili della Schola racconta la voce sola del larice in montagna. Le voci soffiano, la suggestione è forte. Adesso puoi ascoltare ad occhi chiusi la prima esecuzione mondiale (oltre a “Pietre” di Morricone) anche di Erle: “Canti di donne di pietra”…dialogano sereni e lasciano il posto ad un’altra prima assoluta, “Stoan Gaart denìnn e deùntarn” di Bonato, in un tedesco-cimbro le parola raccontano la montagna, i cavatori, la creazione della distribuzione del bianco candore. Adesso ci sono i due Cori, le percussioni ed i bicchieri di cristallo, il violoncello concertante spazializzato. Adesso la musica ti entra tutta e alla fine l’applauso è enorme. Anche la pietra applaude e ringrazia.
Relativo all’evento Pietre (concerto) – Morricone, Berio, Bonato, Erle
© della testata editrice. [Credits]
01/05/2000 – Musica Jazz
– di Alberto Bazzurro
…Alfredo Impullitti, che ha compiuto un lavoro davvero eccellente per intensità, rigore e capacità nel dosare, sovrapporre e alternare le varie forze in gioco (l’orchestra e coro G. Sarti di Faenza e la Schola San rocco di Vicenza). E il pubblico non ha mancato di esprimere il proprio caloroso apprezzamento.
Relativo all’evento Impullitti, Missa Jazz (CD)
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01/05/2000 – All About Jazz
- di Francesca Bellino
…un lungo dialogo frusciato (“sottovoce, il caos si diffonde”, avvertono le note di copertina) tra la tromba di Fresu, il clarinetto di Trovesi, il Coro e la salmodia della voce di Diana Torto… …protagoniste e anima sono le parcussioni suonate da Favre con il Coro, presenza sempre spettrale…Impullitti non teme direzioni angosciose e dense, non teme i silenzi, non teme le voci (soliste o sole?) che a fatica dialogano con il Coro. Ottimo.
Relativo all’evento Impullitti – Missa Jazz (CD)
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01/05/2000 – Famiglia Cristiana
- di Roberto Parmeggiani
…Il coro e l’orchestra della Scuola Comunale di Musica Faentina e la Schola S.Rocco stendono un grande affresco, sul quale irrompono i quattro solisti. Musica possente, scura, illuminata dagli assoli jazzisti, con Ellington che aleggia lieve: un opera coraggiosa e importante.
Relativo all’evento Impullitti – Missa Jazz (CD)
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01/05/2000 – Musica Jazz
– di Libero Farnè
…il disco permette di cogliere tutte le sfumature di questa complessa composizione: le tensioni dinamiche, le tessiture strutturali, la ricchezza. …Lavoro sinfonico coerente, potente e corale, di per sé lontano dal jazz canonicamente inteso.
Relativo all’evento Impullitti – Missa Jazz (CD)
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23/01/2000 – Il Giornale di Vicenza
Il Requiem della leggenda – di Cesare Galla
…l’affluenza di un pubblico da tutto esaurito, così numeroso da costringere centinaia di persone a rimanere in piedi in fondo alla chiesa o lungo le navate…il coro era la Schola San Rocco istruita da Francesco Erle. Il risultato della loro prova – fatte salve le ben note deficienze acustiche della Cattedrale – è stato di notevole risalto…una sontuosa prova della Schola, in organico adeguatamente rinforzato, ammirevole per precisione, eleganza, misura, nitidezza nell’emissione e chiarezza nella pronuncia. Grande successo.
Relativo all’evento Mozart, Requiem con G. Andretta e OTO
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01/01/2000 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…intuire il migliore equilibrio fra la tavolozza strumentale e l’apparato corale. A sostenere quest’ultimo, una sontuosa prova della ScholaSan Rocco…ammirevole per precisione, eleganza, misura, nitidezza nell’emissione e chiarezza nella pronuncia…
Relativo all’evento Mozart, Requiem con G. Andretta e OTO
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01/11/1999 – Il Giornale di Vicenza
– di Eva Purelli
…gremita la chiesa nonostante le orride condizioni atmosferiche…un Bach nuovo per la nostra ottica d’ascolto, ma che risponde a precisi dettami filologici è stato quello vissuto e cantato con autentico trasporto dalla Schola…gioia e fede condivisi anche dal pubblico, insieme nel corale 105…modernità mediale, poiché un maxischermo proiettava testi e partiture…una prima esecuzione assoluta di grande suggestione…
Relativo all’evento Bach, Jesu meine Freude – Bonato, Lied der Laerche
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01/10/1999 – Il Giornale di Vicenza
– di Antonio Stefani
…per Dante folla da concerto rock…applausi calorosissimi hanno premiato i suggestivi interventi vocali della Schola S.Rocco, impegnata su nuovissime partiture di Francesco Erle, a contrappuntare il verbo del poeta con una sorta di Gregoriano del duemila di altrettanta intensa e lancinante profondità…
Relativo all’evento Letture Dantesche Giubilari
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01/04/1999 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…Una produzione musicale che mancava da tempo…con concorso di forze sia artistico che organizzativo davvero notevole….chi era presente al fine è uscito con la convinzione di aver assistito a un evento…entusiastica partecipazione della stipata basilica…indiscussa professionalità di un coro che in questa partitura ha dimostrato una duttilità interpretativa e una ricchezza di sfumature espressive di grande livello, tradottasi in una tensione e un’urgenza comunicativa…
Relativo all’evento Brahms, “Ein Deutsches Requiem”
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01/04/1999 – La Voce dei Berici
– di Raffaella Mancini
Il concerto si è presentato come un evento…partecipazione straordinaria di artisti d’eccezione…una musica che esalta l’insegnamento religioso secondo cui la natura limitata e corruttibile dell’esistenza terrena non è altro che il preludio – sia pur sofferto e faticoso – all’incontro con la beatitudine divina…strutture musicali e vocali di grande intensità…ampia gamma degli effetti melodici…
Relativo all’evento
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01/04/1999 – Voce di Mantova
– di R. C.
…anche nella versione per pianoforte la musica mantiene la suggestione della sua severa e solenne impalcatura…la Schola è stata sicuramente all’altezza e potrebbe benissimo affrontare la versione coll’orchestra…felice esordio al Teatro Bibiena…
Relativo all’evento Brahms, “Ein Deutsches Requiem”
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01/04/1999 – TG3 Rai Regione
– di Simonetta Simoni
…chiesa gremita in una notte veneziana piena di pioggia…semplicemente si canta con grande forza, gloriosa potenza…
Relativo all’evento Brahms, “Ein Deutsches Requiem”
© della testata editrice. [Credits]
01/04/1999 – Audiophile Sound
Recensione – grado di eccellenza As Top – di Alessandro Zignani
…Il materiale musicale…viene dalla Schola S.Rocco ripensato nei canoni di una continua sovrapposizione, proliferazione e variazione… all’insegna di una fantasia timbrica e una sensualità dense di presagi di modernità novecentesca…La Schola S.Rocco gioca con certe timbriche e determinate dinamiche esasperate per effetto della moltiplicazione poi dell’improvvisa rarefazione delle voci, che hanno in sé lo sfavillio di una sgargiante fantasia, all’interno di una perfetta messa a punto del materiale musicale, sviluppato fino alle sue più estreme propaggini…La suggestione del Cd è magnifica e scorre da un brano all’altro con uno slancio vitale che noi, a torto, non saremmo portati a riconoscere alla musica di secoli bui…
Relativo all’evento Cd “Metabolè”
© della testata editrice. [Credits]
01/04/1999 – Audiophile Sound
Recensione – grado di eccellenza As Top – di Italo Adami
…Questa incisione realizzata con quattro microfoni Schoeps e un convertitore Prism Sound Dream Ad 2 è una delle migliori registrazioni di coro che abbia mai udito…
Relativo all’evento Cd “Metabolè”
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01/04/1999 – Amadeus
Recensione – 4/5 Stelle – di Andrea Milanesi
…A metà strada tra i progetti discografici firmati Garbarek/Hilliard Ensemble e Orlando Consort/Perfect Houseplants…chiara e precisa identità artistica…dando vita a una visione davvero orginale proprio dove più evidenti risultano la carica e la libertà improvvisativa…
Relativo all’evento Cd “Metabolè”
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01/12/1998 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…che ha fatto valere la morbida, sapiente qualità vocale del coro, poi scatenata nel dare ritmo e sincopi…
Relativo all’evento Natale 98 – Orchestra del Teatro Olimpico
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01/11/1998 – Tribuna di Treviso
– di M. Santi
…Di grande impatto emotivo le esecuzioni della Schola S.Rocco…
Relativo all’evento “Cardiodramma” di Troncon
© della testata editrice. [Credits]
01/11/1998 – Corriere delle Alpi
– di R. Franzin
…ottimo il coro Schola S.Rocco di Vicenza, autentica trama sonora su cui poggia l’intero testo recitato…
Relativo all’evento “Cardiodramma” di Troncon
© della testata editrice. [Credits]
01/06/1998 – -
– di (dalla scheda di giudizio di un giurato)
…Buona Intonazione! Proporzioni cultivate! Sanctus comincia intensamente. Quartetto del Benedictus molto buono. Produzione molto suggestiva e flessibile…
Relativo all’evento Concorso Internazionale Seghizzi 98, Gorizia
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01/06/1998 – Musica Insieme – ASAC
– di Silvia Azzolin
…il colore vivo e coinvolgente della Schola S.Rocco di Vicenza…abilmente diretta da F.E. ha dato prova di seguire un ricercato e prezioso disegno interpretativo…
Relativo all’evento Concorso Internazionale Seghizzi 98, Gorizia
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01/04/1998 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…L’impegno interpretativo, dato il carattere del programma, era complesso per la Schola S.Rocco, ed è servito per dare ragione della solidità e della precisione con cui il complesso di Francesco Erle è in grado di affrontare repertori molto e diversamente impegnativi…il concerto è stato dimostrazione di musicalità intelligente, e di omogeneità corale di notevole livello…
Relativo all’evento Martin – Vaughan Williams – Rutter – Ligeti
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01/11/1997 – La Domenica di Vicenza
– di Mario Bagnara
…nonostante la difficoltà dei virtuosismi tecnico vocali, grazie all’ispirata naturalezza dell’interpretazione della Schola S.Rocco, ha mantenuto intatta la valenza contemplativa…
Relativo all’evento Bach e Paert
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01/10/1997 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…la Schola S.Rocco, impegnata in un florilegio di Salmi e Mottetti di Mendelssohn, Brahms e Bruckner…con concentrata precisione e intensità espressiva…
Relativo all’evento Autori Romantici
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01/09/1997 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…un’esecuzione che riesce a scavare nella sottile ricchezza chiaroscurale della partitura…controllo impeccabile dei fiati, variegata dinamica, precisione nell’intonazione. Un’interpretazione emozionante…
Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
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01/09/1997 – Il Corriere della Sera
– di G. Raboni
…musiche bellissime e sorprendentemente moderne, e che hanno trovato negli elementi della Schola S.Rocco diretta da F.Erle degli esecutori di prim’ordine…
Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
© della testata editrice. [Credits]
01/09/1997 – La Stampa
– di M. D’Amico
…le cantate sono affidate agli elementi della Schola S.Rocco, che le eseguono deliziosamente…
Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
© della testata editrice. [Credits]
01/09/1997 – L’Unità
– di M.G. De Gregori
…musiche eseguite in modo esemplare dalla Schola S.Rocco di Vicenza…
Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
© della testata editrice. [Credits]
01/09/1997 – Il Gazzettino
– di G. A. Cibotto
…impeccabile esecuzione della Schola S.Rocco…Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
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01/09/1997 – Il Mattino, La Tribuna, Nuova Venezia
– di C. Alberti
…musiche cantate con rara precisione dalla Schola…Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
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01/09/1997 – Il Giornale
– di U. Simonetta
…professionali coristi della Schola…
Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
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01/09/1997 – Il Sole 24 Ore
– di R. Palazzi
…i coristi della Schola S.Rocco in bella evidenza…
Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
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01/09/1997 – Famiglia Cristiana
– di C. M. Pensa
…i cori magistralmente eseguiti dalla vicentina Schola S.Rocco…
Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
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01/09/1997 – La Voce dei Berici
- di T. Motterle
…caso addirittura eccezionale, gli esecutori delle musiche nei cantori della Schola S.Rocco diretta dal Maestro Francesco Erle…eseguite con rara perfezione… straordinaria prestazione…incanto di quelle note stupende…
Relativo all’evento Gabrieli – Chori per Edipo Tyranno
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01/05/1997 – La Cartellina
– di L. Bamboschek
…Un discorso a parte merita la Schola S.Rocco, che ha rappresentato degnamente l’Italia, entrando in finale… il materiale vocale è senza dubbio buono… inoltre c’è una impostazione seria, cultura musicale, sensibilità stilistica. Il repertorio romantico sembra essere il più rispondente alla vocazione di questo coro…
Relativo all’evento Concorso “Florilege Vocale” Tours (F)
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01/04/1997 – Il Giornale di Vicenza
– di Cesare Galla
…La Schola S.Rocco se ne è resa protagonista con intelligenza musicale, scioltezza e precisione, ottima articolazione tra i settori…
Relativo all’evento Strawinsky – Sinfonia di Salmi
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